giovedì 17 luglio 2014

QUARTA GIORNATA - CONCLUSIONE

QUARTA GIORNATA – CONCLUSIONE

La novella di Dioneo fece ridere tutti ,sollevando gli animi rattristati per le novelle precedenti.
Il re, vedendo che il suo governo stava per finire, si scusò per aver scelto di parlare di un argomento così duro come quello dell’infelicità degli amanti.
Poi si alzò ,si tolse la corona e la pose sulla testa biondissima della Fiammetta, invitandola a scegliere per il giorno seguente delle novelle che potessero consolare un poco le sue compagne.
La Fiammetta, che aveva i capelli crespi, lunghi e d’oro, ricadenti sulle spalle delicate, un viso rotondetto con un colore di bianchi gigli e di rose vermiglie, splendido, con due occhi nerissimi e due labbra che sembravano due rubini, rispose che assumeva volentieri il comando.
Comunicò che in quel giorno si sarebbe parlato di ciò che ad alcuni amanti, dopo complicate e sventurate difficoltà, era accaduto felicemente. La qual cosa piacque a tutti.
Poi decise le cose da fare con il siniscalco, e licenziò tutti fino all’ora di cena.
Gli ospiti se ne andarono una parte verso il giardino e un’altra verso il mulino dove si macinava.
Venuta l’ora di cena si riunirono tutti intorno alla bella fontana e cenarono con molto gusto.
Dopo cena, come facevano di solito, si diedero alle danze e ai canti.
Filomena, che guidava le danze, invitò Filostrato a cantare una canzone sui dolori e sulle sue delusioni d’amore, per concludere quella giornata.
Filostrato volentieri cominciò a cantare una triste canzone d’amore.
Un amante piange per l’abbandono della sua donna e decide di morire. Le parole della canzone rivelarono lo stato d’animo di Filostrato e la ragione della sua tristezza.
Filomena, che era la causa del dolore del giovane, arrossì. Il suo rossore fu celato dalle tenebre della notte.
Dopo la sua canzone ne furono cantate altre, finché, al comando della regina, tutti si ritirarono nelle proprie camere.




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