QUARTA
GIORNATA – CONCLUSIONE
La novella di Dioneo fece ridere
tutti ,sollevando gli animi rattristati per le novelle precedenti.
Il re, vedendo che il suo governo
stava per finire, si scusò per aver scelto di parlare di un argomento così duro
come quello dell’infelicità degli amanti.
Poi si alzò ,si tolse la corona e
la pose sulla testa biondissima della Fiammetta, invitandola a scegliere per il
giorno seguente delle novelle che potessero consolare un poco le sue compagne.
La Fiammetta, che aveva i capelli
crespi, lunghi e d’oro, ricadenti sulle spalle delicate, un viso rotondetto con
un colore di bianchi gigli e di rose vermiglie, splendido, con due occhi
nerissimi e due labbra che sembravano due rubini, rispose che assumeva
volentieri il comando.
Comunicò che in quel giorno si
sarebbe parlato di ciò che ad alcuni amanti, dopo complicate e sventurate
difficoltà, era accaduto felicemente. La qual cosa piacque a tutti.
Poi decise le cose da fare con il
siniscalco, e licenziò tutti fino all’ora di cena.
Gli ospiti se ne andarono una parte
verso il giardino e un’altra verso il mulino dove si macinava.
Venuta l’ora di cena si riunirono
tutti intorno alla bella fontana e cenarono con molto gusto.
Dopo cena, come facevano di solito,
si diedero alle danze e ai canti.
Filomena, che guidava le danze,
invitò Filostrato a cantare una canzone sui dolori e sulle sue delusioni
d’amore, per concludere quella giornata.
Filostrato volentieri cominciò a
cantare una triste canzone d’amore.
Un amante piange per l’abbandono
della sua donna e decide di morire. Le parole della canzone rivelarono lo stato
d’animo di Filostrato e la ragione della sua tristezza.
Filomena, che era la causa del
dolore del giovane, arrossì. Il suo rossore fu celato dalle tenebre della
notte.
Dopo la sua canzone ne furono
cantate altre, finché, al comando della regina, tutti si ritirarono nelle
proprie camere.
Opera utilissima complimenti:-)
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