martedì 14 maggio 2024

 



                    L'AGRICOLTURA nella STORIA

          "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                    Quindicesima puntata

I Romani, in età imperiale introducono in agricoltura macchine complesse come la falciatrice meccanica e il mulino ad acqua. La prima, costituita da un carro spinto da un bue, ha , nella parte anteriore, un insieme di falci destinate a tagliare le spighe di grano che vengono, poi, raccolte sul fondo del carro stretto in movimento; la seconda, il mulino ad acqua, è stata costruita, per la prima volta, in Gallia e si è diffusa, in seguito, un pò dovunque. Intorno al 200 a. C. ne esiste uno dotato di ben 16 ruote idrauliche, che azionano 32 macine, le quali riescono nelle ventiquattro ore, a produrre sino a 28 tonnellate di farina. Si discute, a questo punto, di CALPURNIO SICULO, che, molto probabilmente, è vissuto a Roma, durante il principato di Nerone. L'imperatore viene, infatti, descritto da Calpurnio come un giovane simile a Marte e ad Apollo. La sua salita al potere è vista come l'età dell'oro ed è preannunziata dalla apparizione di una cometa. E una cometa appare poco prima della morte di Claudio, imperatore romano, che ha preceduto il regno di Nerone. Calpurnio scrive 7 elegie e, con molta probabilità, la " De Laude Pisonis". Meliboeus il patrono del poeta, è stato identificato con Columella o con Seneca il Giovane. Il suo modello è, chiaramente, Virgilio, al quale, sotto il nome di Tityrus, egli parla con molto entusiasmo. Segue anche Ovidio e Teocrito. La natura diviene per lui un pretesto per una ingegnosa adulazione ,condotta con molto garbo e ingenuità.(it.Wikipedia.arg/Wiki/Tito Calpurnio Siculo).

Altro personaggio su cui si ferma l'attenzione dei presenti è PETRONIO ARBITRO. Tutto è incerto intorno alla sua vicenda umana; anche l'epoca precisa in cui è vissuto. Solo alcune pagine di Tacito ci permettono di conoscere, anche se marginalmente, quella che è stata la sua vita. Un mistero circonda la sua identità. Tacito, negli "Annales", ci parla di un Petronio Niger, che nel suo romanzo, " IL SATYRICON", fa riferimento all'ambiente della corte neroniana. Troviamo anche riferimenti alla crisi della viticultura e della agricoltura italica. Uomo alquanto originale è riuscito ad accattivarsi le simpatie del popolo romano. Fatto proconsole e, poi, console in Bitinia, si è dimostrato all'altezza della situazione. Abbandonate le cariche, è stato accolto tra i pochi favoriti di Nerone, che lo ha nominato ARBITER del buon gusto e dell'eleganza. Tigellino, geloso del suo successo, lo accusa di aver partecipato alla congiura dei Pisoni. E', dunque, costretto a suicidarsi, tagliandosi le vene. Il Satyricon, piuttosto che un lungo romanzo, ben sedici libri, si può ritenere una raccolta di novelle, inserita in una cornice unitaria. 

                                 

giovedì 2 maggio 2024

 


         L'AGRICOLTURA nella STORIA

         "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                Quattordicesima puntata

Come ci fa notare Plinio "Tempus ruit", il tempo scorre veloce. Siamo, ormai, nel I sec .a .C. Conclusesi le guerre civili, CESARE, proclamato imperatore, si accinge ad operare una serie di riforme. Infatti il vastissimo impero conquistato dalle legioni ha bisogno di un governo forte e unitario, atto ad interpretare le esigenze di tutti, ricchi e poveri, romani e provinciali. Formula, quindi, tutta una serie di leggi per rafforzare l'autorità dello Stato nell'interesse di tutti e non in quello esclusivo di una sola classe. Distribuisce terre ai veterani e ai cittadini poveri, secondo il programma già tentato dai Gracchi; protegge il lavoro libero contro quello degli schiavi e la piccola proprietà contro il latifondo; aumenta il numero dei senatori, includendo anche dei provinciali. Sviluppa, inoltre, il commercio e l'agricoltura. Va anche ricordata la riforma del calendario. L'uccisione di Cesare causa una nuova guerra, che si conclude con la battaglia di Azio (31 a.C.) e vede la vittoria di Ottaviano su Antonio. Finalmente i triste periodo delle guerre civili si chiude. Purtroppo però la vittoria di Ottaviano segna anche la fine delle libertà repubblicane. OTTAVIANO, che ottiene il titolo di padre della patria e di Augusto, lascia sussistere, almeno di  nome, le istituzioni repubblicane, ma concentra nelle proprie mani ogni effettiva autorità, attuando quel trapasso dalla costituzione repubblicana alla forma monarchica, che dà origine all'impero. Egli realizza una vasta opera riformatrice. Allo scopo di provvedere ad un risanamento dell'economia, si preoccupa di riordinare le finanze pubbliche e di valorizzare l'agricoltura, facendo ritornare alla vita dei campi molti che ne erano stati allontanati dalle necessità della guerra. L'Italia è, ancora, almeno nel I secolo d. C., e nella prima metà del II, uno dei paesi meglio coltivati  dell'impero. Le merci importate dalle province vengono pagate, quasi sempre, con eccellente vino, che si produce in tutta la penisola,, specialmente in Campania e nel settentrione. L'eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79, è stata una grande calamità anche sotto l'aspetto economico. Il fatto che le città arse non sono state ricostruite e che , in quella regione, non è sorta più alcuna nuova città, è indizio del declinare delle forze economiche della Campania. Le piantagioni di viti e l'economia dell'Italia , fondata sull'esportazione del vino, comunque, hanno sofferto gravemente a causa di un altro ordine di fatti. Coll'emancipazione economica delle province, anche Giovenale ci dice che nel II sec. i piccoli proprietari vengono espulsi dai fondi aviti per opera dei grandi capitalisti insaziabili. Plinio il Giovane, uno dei maggiori proprietari, parla, senza reticenze, dei suoi investimenti in terreni e dei crescenti latifondi. Egli appartiene a una famiglia agiata di grandi proprietari, membri della aristocrazia municipale di Como. I funzionari imperiali, nati in Italia cercano un investimento sicuro e preferiscono i terreni, investire in terreni garantisce una rendita sicura.