SETTIMA GIORNATA – NOVELLA N.6
Madonna Isabella è l’amante di
Leonetto, è amata da messer Lambertuccio che va a trovarla, torna il marito di
lei: ella manda fuori di casa sua messer Lambertuccio con un coltello in mano,
e il marito poi accompagna Leonetto.
La novella della Fiammetta era
piaciuta molto a tutti, che ritenevano che la donna aveva fatto ciò che
meritava un uomo bestiale.
Al termine il re ordinò a Pampinea
di continuare ed ella incominciò col considerare che molti uomini superficiali
dicevano che Amore faceva perdere il senno ad alcuni e faceva diventare stupido
chi amava.
Ciò, secondo lei, non era vero e
intendeva dimostrarlo con la sua novella.
Nella loro città, ricca di ogni
bene, viveva una giovane donna gentile e assai bella, moglie di un cavaliere
assai valoroso e perbene.
Ma, come spesso accadeva che
l’essere umano si stancava di mangiare sempre lo stesso cibo e voleva talvolta
cambiare, quella donna ,stanca del marito, s’innamorò di un giovane, sebbene
fosse di umile origine, di nome Leonetto. Anch’egli si innamorò di lei e, ben
presto , diedero compimento al loro amore.
Frattanto un cavaliere chiamato
messer Lambertuccio s’innamorò follemente della donna ,anche se ella non lo
sopportava e non era disposta ad assecondarlo.
Messer Lambertuccio cominciò a
sollecitarla con ambasciate e, alla fine, minacciò di violentarla ,se non
l’avesse assecondato. La donna ,conoscendo com’era fatto ,decise di fare il suo
volere.
La donna, che si chiamava Isabella,
com’era costume delle donne fiorentine, se ne era andata, d’estate, in
campagna, in un bellissimo possedimento.
Avendo il marito deciso di
allontanarsi a cavallo per qualche giorno, Isabella fece chiamare Leonetto,
perché andasse a stare con lei; il giovane, lietissimo, andò immediatamente.
Messer Lambertuccio, sentendo che
il marito di lei era andato altrove, montato a cavallo, andò da lei e bussò
alla porta. La fantesca subito avvertì la padrona dell’arrivo di messer
Lambertuccio,
Isabella, udendo, si rattristò e
temette per la sua vita e per quella di Leonetto.
Immediatamente fece nascondere il
giovane dietro la tenda del letto e gli disse di rimanervi finché Messer
Lambertuccio non se ne fosse andato, poi ordinò alla domestica di aprire.
L’uomo scese da cavallo, legò
quello nel cortile ad un uncino e salì.
La donna l’accolse lietamente in
cima alla scala. L’uomo l’abbracciò e la baciò, dicendole che era corso da lei
appena aveva saputo che il marito non c’era. Dopo queste parole entrò in
camera, chiuse la porta e cominciò a godere di lei. Mentre facevano l’amore,
del tutto inatteso, ritornò il marito.
Come la fantesca lo vide corse ad
avvisare la padrona.
Isabella, sapendo di avere due
uomini in casa, non potendo nascondere il cavaliere per via del cavallo, si
ritenne morta.
Scesa dal letto, disse a messer
Lambertuccio che ,se voleva salvare entrambi dalla morte, doveva fare ciò che
gli diceva. Doveva scendere le scale con un coltello in mano e con il viso
adirato, gridando “ Per Dio, io lo raggiungerò altrove” . Se il marito gli
avesse domandato, non doveva rispondergli né fermarsi per nessun motivo.
L’uomo l’assecondò volentieri e,
tirato fuori il coltello, tutto rosso in viso per le fatiche d’amore e per
l’ira dovuta al ritorno del marito, fece ciò che la donna gli aveva detto di
fare.
Il marito, che si era fermato nel
cortile vicino al cavallo, vide scendere messer Lambertuccio tutto infuriato.
Il cavaliere, messo il piede nella
staffa, montò a cavallo e dicendo soltanto “ Per Dio, lo raggiungerò altrove”
andò via.
Il gentiluomo ,salito, trovò la
moglie in cima alla scala tutta sgomenta e piena di paura. A lei chiese a chi
erano rivolte le minacce di messer Lambertuccio ,così adirato.
La donna, entrata in camera, in
modo che Leonetto potesse udirla, spiegò al credulone che aveva provato una
gran paura quando un giovane, che non conosceva, si era rifugiato nella sua
camera.
Il giovane, inseguito da messer
Lambertuccio con un coltello in mano, le aveva chiesto aiuto per non essere
ucciso. Prima che ella potesse chiedere spiegazioni era giunto messer
Lambertuccio ,gridando “ Dove sei ,traditore?”
La donna si era posta davanti
all’uscio della sua camera ,per impedire che l’uomo infuriato vi entrasse.
Ed egli fu così cortese da non
entrare nella camera e scese gridando ,come il marito l’aveva visto.
Il marito elogiò la prudenza della
moglie, dicendo che sarebbe stata una gran vergogna se un uomo fosse stato
ucciso in casa loro.
Poi chiese dove si era nascosto il
giovane e lo invitò ad uscire perché non c’era più pericolo.
Leonetto, che aveva udito ogni cosa
e si era veramente spaventato, uscì fuori dal luogo dove si era nascosto.
Alle domande dell’uomo ,che gli
chiedeva che cosa avesse a che fare con messer Lambertuccio, rispose che non lo
conosceva per niente e che il cavaliere era uscito di senno o l’aveva scambiato
per qualcun altro
Infatti, come l’aveva visto poco
lontano da quel palazzo, aveva messo mano al coltello, gridando “Traditore, tu
sei morto”. Il giovane non si era fermato a domandare il motivo, ma era fuggito
a gambe levate e si era rifugiato a casa loro, scampando al pericolo grazie a
quella gentildonna.
La sciocco lo rassicurò e gli disse
di non aver paura perché l’avrebbe accompagnato sano e salvo a casa sua.
Successivamente avrebbe cercato di sapere che cosa aveva a che fare con lui
messer Lambertuccio.
Dopo che ebbero cenato insieme, lo
feca montare a cavallo, lo condusse a Firenze e lo lasciò a casa sua.
Il giovane, secondo le istruzioni
della donna, di nascosto parlò con messer Lambertuccio e fecero in modo che mai
il cavaliere si accorgesse della beffa fattagli dalla moglie.
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