giovedì 5 febbraio 2015

SETTIMA GIORNATA – NOVELLA N.6


Madonna Isabella è l’amante di Leonetto, è amata da messer Lambertuccio che va a trovarla, torna il marito di lei: ella manda fuori di casa sua messer Lambertuccio con un coltello in mano, e il marito  poi accompagna Leonetto.

La novella della Fiammetta era piaciuta molto a tutti, che ritenevano che la donna aveva fatto ciò che meritava un uomo bestiale.
Al termine il re ordinò a Pampinea di continuare ed ella incominciò col considerare che molti uomini superficiali dicevano che Amore faceva perdere il senno ad alcuni e faceva diventare stupido chi amava.
Ciò, secondo lei, non era vero e intendeva dimostrarlo con la sua novella.
Nella loro città, ricca di ogni bene, viveva una giovane donna gentile e assai bella, moglie di un cavaliere assai valoroso e perbene.
Ma, come spesso accadeva che l’essere umano si stancava di mangiare sempre lo stesso cibo e voleva talvolta cambiare, quella donna ,stanca del marito, s’innamorò di un giovane, sebbene fosse di umile origine, di nome Leonetto. Anch’egli si innamorò di lei e, ben presto , diedero compimento al loro amore.
Frattanto un cavaliere chiamato messer Lambertuccio s’innamorò follemente della donna ,anche se ella non lo sopportava e non era disposta ad assecondarlo.
Messer Lambertuccio cominciò a sollecitarla con ambasciate e, alla fine, minacciò di violentarla ,se non l’avesse assecondato. La donna ,conoscendo com’era fatto ,decise di fare il suo volere.
La donna, che si chiamava Isabella, com’era costume delle donne fiorentine, se ne era andata, d’estate, in campagna, in un bellissimo possedimento.
Avendo il marito deciso di allontanarsi a cavallo per qualche giorno, Isabella fece chiamare Leonetto, perché andasse a stare con lei; il giovane, lietissimo, andò immediatamente.
Messer Lambertuccio, sentendo che il marito di lei era andato altrove, montato a cavallo, andò da lei e bussò alla porta. La fantesca subito avvertì la padrona dell’arrivo di messer Lambertuccio,
Isabella, udendo, si rattristò e temette per la sua vita e per quella di Leonetto.
Immediatamente fece nascondere il giovane dietro la tenda del letto e gli disse di rimanervi finché Messer Lambertuccio non se ne fosse andato, poi ordinò alla domestica di aprire.
L’uomo scese da cavallo, legò quello nel cortile ad un uncino e salì.
La donna l’accolse lietamente in cima alla scala. L’uomo l’abbracciò e la baciò, dicendole che era corso da lei appena aveva saputo che il marito non c’era. Dopo queste parole entrò in camera, chiuse la porta e cominciò a godere di lei. Mentre facevano l’amore, del tutto inatteso, ritornò il marito.
Come la fantesca lo vide corse ad avvisare la padrona.
Isabella, sapendo di avere due uomini in casa, non potendo nascondere il cavaliere per via del cavallo, si ritenne morta.
Scesa dal letto, disse a messer Lambertuccio che ,se voleva salvare entrambi dalla morte, doveva fare ciò che gli diceva. Doveva scendere le scale con un coltello in mano e con il viso adirato, gridando “ Per Dio, io lo raggiungerò altrove” . Se il marito gli avesse domandato, non doveva rispondergli né fermarsi per nessun motivo.
L’uomo l’assecondò volentieri e, tirato fuori il coltello, tutto rosso in viso per le fatiche d’amore e per l’ira dovuta al ritorno del marito, fece ciò che la donna gli aveva detto di fare.
Il marito, che si era fermato nel cortile vicino al cavallo, vide scendere messer Lambertuccio tutto infuriato.
Il cavaliere, messo il piede nella staffa, montò a cavallo e dicendo soltanto “ Per Dio, lo raggiungerò altrove” andò via.
Il gentiluomo ,salito, trovò la moglie in cima alla scala tutta sgomenta e piena di paura. A lei chiese a chi erano rivolte le minacce di messer Lambertuccio ,così adirato.
La donna, entrata in camera, in modo che Leonetto potesse udirla, spiegò al credulone che aveva provato una gran paura quando un giovane, che non conosceva, si era rifugiato nella sua camera.  
Il giovane, inseguito da messer Lambertuccio con un coltello in mano, le aveva chiesto aiuto per non essere ucciso. Prima che ella potesse chiedere spiegazioni era giunto messer Lambertuccio ,gridando “ Dove sei ,traditore?”
La donna si era posta davanti all’uscio della sua camera ,per impedire che l’uomo infuriato vi entrasse.
Ed egli fu così cortese da non entrare nella camera e scese gridando ,come il marito l’aveva visto.
Il marito elogiò la prudenza della moglie, dicendo che sarebbe stata una gran vergogna se un uomo fosse stato ucciso in casa loro.
Poi chiese dove si era nascosto il giovane e lo invitò ad uscire perché non c’era più pericolo.
Leonetto, che aveva udito ogni cosa e si era veramente spaventato, uscì fuori dal luogo dove si era nascosto.
Alle domande dell’uomo ,che gli chiedeva che cosa avesse a che fare con messer Lambertuccio, rispose che non lo conosceva per niente e che il cavaliere era uscito di senno o l’aveva scambiato per qualcun altro
Infatti, come l’aveva visto poco lontano da quel palazzo, aveva messo mano al coltello, gridando “Traditore, tu sei morto”. Il giovane non si era fermato a domandare il motivo, ma era fuggito a gambe levate e si era rifugiato a casa loro, scampando al pericolo grazie a quella gentildonna.
La sciocco lo rassicurò e gli disse di non aver paura perché l’avrebbe accompagnato sano e salvo a casa sua. Successivamente avrebbe cercato di sapere che cosa aveva a che fare con lui messer Lambertuccio.
Dopo che ebbero cenato insieme, lo feca montare a cavallo, lo condusse a Firenze e lo lasciò a casa sua.
Il giovane, secondo le istruzioni della donna, di nascosto parlò con messer Lambertuccio e fecero in modo che mai il cavaliere si accorgesse della beffa fattagli dalla moglie.





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