PRIMA GIORNATA
CONCLUSIONI
Le narrazioni finirono al vespro, quando il caldo era
diminuito.
La regina ,allora, ritenne che era il momento di nominare
una nuova regina che avrebbe deciso che cosa era opportuno predisporre per
l’indomani, Filomena, con grazia di Dio, avrebbe guidato il loro regno nella
seconda giornata.
Detto ciò si alzò in piedi, si tolse la ghirlanda d’alloro
e, rispettosa, la pose sul capo dell’amica.
Filomena, emozionata per l’incarico conferitole, ricordando
le parole dette poco prima, riconfermò le disposizioni date da Pampinea,
ritenendo che potessero essere mantenute finchè non venissero a noia alla
compagnia. Tutti si dovevano svegliare all’alba, con il fresco, nella mattinata
dovevano passeggiare e fare quello che preferivano, come già avevano fatto,
poi, dovevano mangiare, ballare e , nel pomeriggio riposarsi.
Al risveglio dovevano riprendere la narrazione . L’unica
variante doveva consistere nel fissare il tema per i racconti della seconda
giornata, mentre nel primo giorno le storie si erano susseguite liberamente.
Ciò era necessario perché ciascun narratore potesse pensare,
con tempo, qualche bella novella da raccontare.
Nella la seconda
giornata bisognava riportare le vicende di uomini che ,danneggiati da eventi
sfavorevoli, fossero arrivati a buon fine ,oltre la propria speranza.
Tutti furono d’accordo, ad eccezione di Dioneo, che chiese,
come dono, di non essere costretto ad obbedire al tema fissato, ma di poter
dire quello che più gli piacesse ,senza vincoli, ed, ancora, di poter essere
l’ultimo narratore del giorno.
La regina, con il parere favorevole di tutti, lo accontentò.
Subito dopo si alzarono e si spostarono ,con passo lento,
verso un ruscello di acqua chiarissima, che scendeva da un collina in una
valle, ombreggiata da molti alberi. Qui , con le braccia nude, si bagnarono,
scherzando tra loro. All’ora di cena tornarono al palazzo e cenarono. Dopo cena
la regina comandò che iniziassero le danze, guidate da Lauretta, mentre Emilia
cantava una canzone accompagnata dal suono del liuto di Dioneo.
Emilia cantò ,con amore, una canzone che conteneva l’elogio
della propria bellezza. Quando si contemplava allo specchio provava una grande
dolcezza, che non poteva comprendere chi non l’aveva provata.
Finita la canzone, dopo alcune danze, poiché era già passata
una breve parte della notte, la regina licenziò tutti.
Accese le torce, ciascuno si ritirò a riposare nella sua
camera.
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