mercoledì 4 giugno 2025

L'agricoltura nella storia. "ITALIA FELIX". venticinquesima puntata.

 


                          L'AGRICOLTURA nella STORIA

                 "ITALIA FELIX" e curiosità.

                                      venticinquesima puntata

 Con Esiodo conveniamo che non c'è pace per le nostre care terre. Infatti la donazione del castello di Sutri, fatta dal re longobardo Liutprando al Papa GREGORIO II, non placa i contrasti con il re ASTOLFO. Il sovrano attacca il territorio romano, nonostante le proteste del nuovo pontefice STEFANO II. il Papa chiede aiuto ai Franchi, tribù germaniche stanziatesi nel IV sec. lungo il Reno. Il re Clodoveo, con il popolo dei Franchi si converte al cattolicesimo, stabilendo amicizia e alleanza con il Papato. I discendenti di Clodoveo, definiti per la loro incapacità " re fannulloni", lasciano il potere a due maggiordomi, detti anche maestri di palazzo. Nel 687 Pipino di Heristal riunifica il regno Franco. suo figlio CARLO MARTELLO (piccolo Marte) sconfigge gli Arabi a Poitiers. Nel 752 il figlio PIPINO IL BREVE è proclamato patrizio e protettore dei Romani dal Pontefice STEFANO II. Nasce, così, l'alleanza tra il regno dei franchi e il Papato, che porterà alla istituzione del Sacro Romano Impero. Il re longobardo DESIDERIO, per non essere escluso, si lega in amicizia con i Franchi, dando in sposa a CARLO detto MAGNO la figlia Ermengarda. Carlo ripudia Ermengarda e sconfigge il figlio di Desiderio, ADELCHI, liberando il Papato dal pericolo longobardo definitivamente. Carlo Magno(768-814) governa i territori sotto il suo dominio con saggezza e fermezza, lasciando che popoli diversi oer lingua, costumi e tradizioni conservino la loro autonomia. Crea una confederazione di Stati, uniti nella sua figura. Divide i territori in Contee, affidate ai Conti ,e, in Marche, rette da Marchesi, di nomina regia, legati al sovrano da un giuramento di fedeltà. Essi sono sorvegliati dai " missi dominici", due funzionari, uno laico e uno ecclesiastico, inviati dall'imperatore. Nella notte di Natale dell'800, durante la Messa solenne nella Basilica di San Pietro, Papa Leone III incorona CARLO MAGNO imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo Magno, benché sa scrivere appena il suo nome, cura tutti gli aspetti della vita dei suoi sudditi. Si assiste alla cosiddetta "Rinascita carolingia", con la fusione dell'elemento germanico e di quello latino, sotto l'egida del Cristianesimo. Con la morte di Carlo Magno, nell'814, i suoi figli, dopo lunghe e sanguinose guerre fratricide, dividono l'impero. LOTARIO riceve il territorio italiano, detto Lotaringia; LUDOVICO il Germanico la Germania, CARLO il Calvo la Francia. 

sabato 8 marzo 2025

 


           L'AGRICOLTURA  nella STORIA

               "ITALIA FELIX" e curiosità

                  ventiquattresima puntata

Nel VII secolo nuovi nemici si affacciano all'orizzonte dell'Impero d'Oriente e dell'Occidente: GLI ARABI. Anticamente divisi in tribù, spesso in lotta tra di loro, unico elemento di unione è la loro religione politeista, con centro alla città santa della Mecca. Essi adorano la pietra nera, forse un meteorite, divenuto nero per i peccati degli uomini, portato sulla terra dall'Arcangelo Gabriele. MAOMETTO porta gli Arabi all'unificazione in nome di Allah, di cui egli è profeta. Il 622 è considerato l'anno che indica l'inizio dell'età maomettana. Egli conduce un'aspra lotta contro la Mecca e unifica l'Arabia. Muore, improvvisamente, nel 632. Il testo sacro della nuova religione è Il Corano. Essa predica l'esistenza di un solo Dio (Allah), la predestinazione, l'immortalità dell'anima, l'uguaglianza e la fraternità fra i credenti. E' detta Islamismo da Islam (sottomissione alla volontà divina). La felicità e il Paradiso sono riservati soprattutto a coloro che combattono per la diffusione della nuova fede e muoiono in battaglia. La guerra è combattuta contro gli infedeli ed è detta "santa". I successori di Maometto sono i Califfi. Sotto il loro comando gli Arabi conquistano un vasto e potente impero, dall'Asia occidentale all'Africa settentrionale, dalla Spagna alla Sicilia, fino alla Gallia Meridionale. Nel 732, mentre l'avanzata araba sembra inarrestabile, CARLO MARTELLO, generale dei Franchi, li sconfigge nella battaglia di Poitiers. Nel IX sec. i Saraceni, come gli Italiani chiamano gli Arabi, occupano la Sicilia e la Sardegna, saccheggiano le coste della Calabria, delle Puglie e della Campania. Si spingono fino al monastero di Montecassino. Nell'846 giungono a Roma. Facendo tesoro degli insegnamenti delle antiche civiltà orientali e mediterranee le conciliano con le proprie conoscenze, dando nuovo vigore alla cultura occidentale in declino. Potenziano l'urbanistica e l'architettura, edificando monumenti di grande valore. Caratteristici sono la moschea di Cordova e l'Alcazar(castello) di Siviglia. Si dedicano con passione allo studio del pensiero filosofico e scientifico dei Greci, traducendo e approfondendo  soprattutto Aristotele. Scoprono nuovi processi chimici che applicano alla farmacologia, inventano l'algebra e la trigonometria. Coltivano anche gli studi giuridici e letterari, organizzando biblioteche, scuole, università. Ricordiamo con Esiodo la raccolta di novelle "Le mille e una notte". Ci soffermiamo, poi, a considerare il particolare interessamento che hanno avuto per l'agricoltura. 

Infatti dopo aver suddiviso i grandi latifondi conquistati in piccole proprietà, si sono preoccupati di valorizzare la terra ricorrendo: 1)alla bonifica dei terreni paludosi e alle irrigazioni di quelli troppo aridi;2) alla coltivazione intensiva del riso, degli ortaggi, del cotone, del gelso e della canna da zucchero; 3) alla creazione di giardini ricchi di limoni e di aranci, di albicocchi e di datteri; 4) all'importazione, nei paesi occupati, di piante esotiche, come le nespole del Giappone, i carciofi, lo zafferano, la canapa, il pistacchio, il carrubo, l'oleandro e il geranio. Inoltre, dopo averne appreso l'uso dai Persiani, introducono in Occidente il mulino a vento, che costituisce una forma di energia destinata ad aumentare la produzione. Bravi industriali e artigiani si dedicano alla produzione delle stoffe, del cuoio, della seta e delle armi. e sono sempre gli Arabi a far conoscere il sistema di fabbricazione della carta che hanno appreso da alcuni prigionieri cinesi. L'uso della carta, molto più economica del papiro e della pergamena, favorisce la diffusione della cultura. i mercanti arabi svolgono un'intensa attività commerciale e, grazie a loro si diffondono le lettere di cambio o chakk(oggi cheque).



sabato 28 dicembre 2024

 


            L'AGRICOLTURA nella STORIA

                   "Italia felix" e curiosità

                     ventitreesima puntata

Gli italiani, in questa situazione di precarietà, cercano protezione nella Chiesa, che svolge, oltre al ruolo di guida religiosa e spirituale, importanti funzioni sul piano politico-sociale. Il territorio di Roma è avviato a divenire proprietà della chiesa, in seguito a molte donazioni. E' questa l'epoca dei grandi Papi, primo tra tutti GREGORIO MAGNO. Egli dialoga con i re barbarici, organizza la Chiesa, sul piano morale e amministrativo. Si tramanda su di lui una leggenda. Nei giorni in cui è stato designato alla cattedra di Pietro, mentre imperversa a Roma una terribile pestilenza, ordina una processione di penitenza. Quando la processione avanza, Gregorio ha la visione di un Angelo che, dietro il mausoleo di Adriano, ripone nel fodero la spada, segno che il morbo è finito. Al maestoso edificio viene dato il nome di Castel Sant'Angelo. In questo periodo buio della storia medioevale, la popolazione, decimata e sofferente, trova rifugio nella Chiesa. A testimonianza della loro gratitudine e per ottenere il perdono dei peccati, i fedeli fanno molte donazioni alla Chiesa, aumentandone il potere temporale. Nel 728 Papa GREGORIO II ferma il tentativo di conquista del re longobardo Liutprando, che gli consegna il castello di Sutri ed altri territori del Lazio. Verso la fine dell'VIII secolo, come ci dice il grande umanista Lorenzo Valla, viene redatto, nel segreto della Curia Romana, un documento, " La donazione di Costantino", che legittima il potere temporale del papato, con il passaggio di Roma e dintorni sotto il diretto dominio del Papa. Nei secoli IV e V molti fedeli, desiderosi di allontanarsi dalla violenza e dalla corruzione della società del tempo, si ritirano in luoghi solitari per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, soprattutto in Oriente. Costoro sono detti EREMITI. In Occidente, alcuni si riuniscono in Conventi o in Monasteri, sotto la guida di un "Abate" (dal greco "padre"). San Benedetto da Norcia (IV-V sec) fonda il celebre Monastero di Montecassino. Il motto dei Benedettini è "ORA et LABORA" (Prega e lavora). Essi si impegnano nella coltivazione dei campi, nel prosciugamento delle paludi, nella costruzione di fattorie, nella fondazione di ospizi e di ospedali. Ben presto il monastero diventa un centro economico, come il castello. Lì sorge il mercato, dove si vende la merce in eccedenza. I monaci curano la conservazione delle opere antiche nelle famose biblioteche monastiche ("In nome della rosa" di Umberto Eco), dove gli "Amanuensi" ricopiano, scrivendole a mano, le opere dell'antichità. 

mercoledì 4 dicembre 2024



          L'AGRICOLTURA nella STORIA

          "ITALIA FELIX" e CURIOSITA' 

                                             Ventiduesima puntata

Dopo quindici anni di dominio bizantino ,l'Italia subisce una nuova invasione barbarica. Nel 568 la bellicosa tribù germanica dei LONGOBARDI, sotto la guida del fiero ALBOINO, marcia verso i territori italiani. Non si tratta dell'impresa di un esercito, ma di un intero popolo, che apprezza la bellezza, il clima e l'eccezionale fertilità delle terre d'Italia. gli abitanti del Veneto, fuggendo davanti agli invasori, cercano rifugio negli isolotti della laguna, dove sorgerà la futura Repubblica di Venezia. I territori occupati sono confiscati e divisi in trentasei DUCATI, retti da duchi, da cui dipendono i gastaldi, che risiedono nei centri rurali e controllano la produzione, che deve essere inviata ai duchi. In seguito all'occupazione longobarda si verifica la decadenza economica e lo spopolamento delle città dell'interno. Roma, Pavia, Padova contano poche migliaia di abitanti, molte altre città sono trasformate in "vici", villaggi. Ben presto l'italia si trova divisa in due parti :1) LA LONGOBARDIA o LOMBARDIA, con capitale PAVIA, comprendente il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, parte dell'Emilia, parte della Toscana, i ducati di Spoleto e di Benevento; 2) LA ROMANIA  o ROMAGNA, con capitale RAVENNA, di cui fanno parte Ravenna, le cinque città della costa, Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona e cinque città dell'interno, Urbino, Fossombrone, Iesi, Cagli, Gubbio, nonchè la Campania, la Puglia, la Calabria, la Liguria, la riviera toscana e le isole. La mancanza di sicurezza delle poche strade ancora transitabili, rende difficili gli scambi commerciali e favorisce lo sviluppo dell'agricoltura e dell'economia curtense o chiusa, organizzata intorno alla corte o curtis, centro del latifondo. Ogni piccolo borgo, ogni castello deve badare a sè stesso, producendo tutto il necessario alla propria sussistenza.

mercoledì 13 novembre 2024




          L'AGRICOLTURA nella STORIA

           "ITALIA FELIX" e curiosità                                           ventunesima puntata

  GIUSTINIANO è, però, soprattutto ricordato per il                      riordinamento giuridico dell'Impero, con la raccolta di tutto                  il Diritto pubblico e privato. Per suo ordine si ha la stesura del "CORPUS IURIS CIVILIS", detto anche Codice giustinianeo,           in 12 libri. Il "Corpus iuris civilis" ha fatto si che tutto l'impero tornasse sotto un'unica legge ed ancora oggi esso è considerato             base del Diritto civile moderno. l'opera di Giustiniano è stata         valida anche in politica estera. Grazie al contributo del generale BELISARIO, vengono riconquistate l'Africa, la Sardegna, la Corsica e le Baleari. Più difficile è la conquista dell'Italia. Sbarcato in Sicilia, preziosa fonte di rifornimento di grano per i Goti, Belisario si spinge fino a Roma. Richiamato in Oriente Belisario, i Goti, sotto la guida di TOTILA, rioccupano quasi tutta la penisola. La guerra gotica, di cui ci parla Procopio di Cesarea, dura diciotto anni e lascia l'Italia stremata. Centri abitati sono saccheggiati e distrutti, campagne spopolate ed incolte, intere regioni ridotte a deserto a causa di gravi epidemie. Giustiniano, considerando l'Italia, liberata dai Goti, una provincia, impone tasse e balzelli pesantissimi, soffocandola con un opprimente fiscalismo, impedendo qualsiasi ripresa economica. Anche il numero degli abitanti diminuisce rapidamente. Persino le grandi città sono deserte, mentre una folla di mendicanti bussa ogni giorno ai conventi per essere protetta e sfamata (A.Brancati, T.Pagliarani-Dall'età dei Severi alla metà del Trecento-La Nuova Italia Ed.).La pressione fiscale bizantina è durissima. Infatti gli agenti del fisco, quando si presentano, non solo misurano i campi, controllano gli alberi e le viti, prendono nota di tutti gli animali, ma vogliono anche contare gli uomini. A tal fine riuniscono tutti gli abitanti delle città e delle campagne nelle pubbliche piazze, insieme ai propri figli e a tutti i servi. Si assiste a scene pietosissime, infatti i presenti sono sottoposti a crudi tormenti e percosse, per ottenere informazioni relative a ciò che posseggono. A peggior desolazione, si aggiungono nel corso dei secoli inondazioni, incendi, terremoti, a cui non vi è possibilità di porre rimedio alcuno. A Roma, in paurosa decadenza, la popolazione si va raccogliendo soltanto su alcuni colli intorno al Tevere. Là dove c'erano quartieri di case cresce l'erba e torna la palude. La vita si svolge ben povera. Agli scambi ad ampio raggio, si sostituiscono forme di produzione che servono solo al consumo interno di ogni città. Si produce soltanto ciò che serve per vivere e per sopravvivere. Si torna al baratto. Di tutte le città dell'Italia solo RAVENNA, sede del governo, trae vantaggi dalla dominazione bizantina.        


domenica 6 ottobre 2024

 

          L'AGRICOLTURA nella STORIA

           "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                       ventesima puntata

 Mentre quello d'Occidente, sconvolto dalle invasioni barbariche, crolla definitivamente, l'Impero Romano d'Oriente dà prova di maggiore vitalità. Esso poggia su una struttura fortemente centralizzata. L'Imperatore è, al tempo stesso,      capo politico e capo religioso dello Stato (Cesaropapismo). GIUSTINIANO, salito sul trono  di Costantinopoli nel 527, accentra, nelle proprie mani , tutti i poteri dello Stato. In particolare, sul piano economico, si preoccupa di difendere la piccola proprietà contro la prepotente invadenza dei grandi latifondisti. Favorisce lo sviluppo dell'industria serica, dopo che due monaci importano dall'Oriente il bozzolo del baco da seta. La leggenda narra di due monaci greci che, di ritorno dall'India, per incarico dell'imperatore Giustiniano, portano da Costantinopoli delle uova del baco da seta, nascoste nei loro bastoni di bambù. In Italia la bachicultura ha trovato le condizioni ideali per lo sviluppo e per lungo tempo il nostro paese è stato tra i maggiori produttori mondiali di seta. Poichè il baco si nutre della foglia del gelso si avvia un'importante coltivazione di esso. Attualmente è il Veneto la zona dedita a questa particolare coltivazione, in quanto Il gelso predilige terreni leggermente acidi, ma dimostra una grande adattabilità e si è espanso fino a quote di 800-1000 metri sul livello del mare. IL periodo ideale per mettere le piante a dimora è il tardo autunno o inizio primavera (coltivazione del gelso-Venetoagricoltura.luglio2020-pdf). A questo punto, con un volo pindarico, Esiodo ed io ci spostiamo in Italia nel periodo di Ferdinando IV di Borbone, nel 1773. Infatti, in tale periodo è istituita dal re la Colonia dei setaioli , nel piccolo borgo di San Leucio, nel napoletano e precisamente a Caserta. Il re accarezzava il sogno di una città industriale. Il progetto è avviato con la costruzione della Reggia di Caserta e si viene a trovare al centro di una delle più straordinarie iniziative del '700 campano. Infatti Ferdinando IV vuole realizzare una colonia con un proprio statuto, dedita al lavoro della seta, creando una seteria, ovvero una fabbrica di tessuti, un vero e proprio modello industriale, con autonomia economica. La seteria è un'industria di Stato, al servizio della collettività, con uno statuto particolarissimo. Tre sono i cardini intorno cui ruota la Costituzione di San Leucio: l'educazione, la buona fede e il merito. Tutto inizia dal baco da seta, allevato nelle case del casertano, dai primi filatoi e dai telai fino alla costruzione di una grande filanda. Nel 1773 re Ferdinando IV ,attratto dal bosco di San Leucio, intorno alla residenza dei Principi Acquaviva, lo fa recintare. Poi, preoccupato del futuro di tanti fanciulli del borgo, privi di istruzione e di educazione, fa istituire la prima scuola obbligatoria gratuita in Italia. Per procurare ,poi, loro un lavoro introduce una manifattura di sete grezze. Per insegnare la lavorazione chiama i maggiori specialisti nell'arte della seta. Incentiva la coltivazione del gelso e la bachicultura per la produzione del baco da seta. La manifattura della seta impegna maestranze sia maschili che femminili. Le donne godono di una totale parità e ricevono dal re una dote per sposare un appartenente alla colonia. I lavoratori delle seterie ricevono una casa all'interno della colonia. E' abolita la proprietà privata, garantita l'assistenza agli anziani e agli infermi. (BelvederediSanLeucio. It/home-deff/il museo). La produzione della seta sostiene lo sviluppo di un'ampia rete stradale e fluviale, che diviene ,ben presto, un ponte di scambio tra Oriente ed occidente, contrastando, così, i danni di una pesante disoccupazione.   

giovedì 19 settembre 2024

  1.  



           L'AGRICOLTURA nella STORIA

          "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                 Diciannovesima puntata

Sulle rovine dell'Impero d'Occidente sorgono i REGNI ROMANO-BARBARICI. Ultima a cadere sotto la dominazione barbarica è L'ITALIA. Nel 488 gli Ostrogoti muovono alla volta della nostra penisola sotto la guida di TEODORICO. Dotato di  eccezionale vigore e di grande ingegno, profondo ammiratore della civiltà latina, sogna di poter fondere in un solo popolo Romani e Goti. Egli, infatti, dopo aver distribuito un terzo delle terre alla sua gente, senza però colpire la piccola proprietà terriera, ormai quasi distrutta dall'imperante latifondismo, mira alla collaborazione con l'elemento romano. Sceglie, come suoi collaboratori, CASSIODORO, senatore e letterato di gran fama, e SEVERINO BOEZIO, studioso della classicità. Si adopera per la ripresa dell'agricoltura e del commercio, procede a distribuzioni di viveri gratuite, secondo un'antica tradizione imperiale. Sia Esiodo che io siamo incuriositi dalla figura di CASSIODORO, che, immediatamente, risponde alla nostra chiamata. Ci racconta che è nato nel 490, da una nobile famiglia ed è morto nel 583. E' stato funzionario di Teodorico. Tenta di gettare ponti tra Romani e Goti, fra Cattolici e Ariani, tra la cultura greca e quella latina, tra la cultura pagana e la cultura cristiana. Scrive un'enciclopedia "ISTITUTIONES DIVINARUM ET SAECULARUM LITTERARUM" e "VARIAE". Fonda in Calabria, a Squillace, un Monastero, "IL VIVARIUM". Al suo interno istituisce un centro studi e una biblioteca. Nel cap. XXIX delle "Istitutiones",Cassiodoro indica la posizione del monastero:<< La posizione del Monastero vivariense vi invita a preparare molte cose per i pellegrini e i poveri, perchè avete orti, provvisti di acqua e il vicino corso del torrente Pellena, ricco di pesci....>>(Skuola. net). A questo punto mi rivolgo ad Esiodo evidenziando come questa indicazione sia per me di particolare interesse, perché la Calabria, con il suo mare e le sue spiagge, mi è sempre piaciuta molto. Tratteniamo, dunque ,con noi, questo scrittore così poliedrico. Egli ci parla del "Vivarium" e mi fa venire il desiderio di recarmi a visitarlo. Apprendiamo che il Monastero ha preso il nome da una serie di vivai di pesci, fatti predisporre dallo stesso Cassiodoro. La loro presenza rappresenta un forte valore simbolico, legato al concetto di Cristo ( nel Nuovo Testamento i pesci sono associati al racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci- nel Vangelo, poi, Gesù dice a Simone "non temere; d'ora in poi sarai pescator di uomini"). (Wikipedia). Anche SEVERINO BOEZIO, contemporaneo di Cassiodoro, nasce a Roma nel 480, da famiglia aristocratica ed è Consigliere e Ministro di Teodorico. Caduto in disgrazia, perché sospettato di tradimento, viene incarcerato a Pavia e condannato a morte nel 526 . In carcere scrive il "De consolatione Philosophiae", dialogo tra sé stesso e la filosofia, composto da prosa e versi, alla luce del pensiero platonico. L'opera ha avuto una grande fortuna nel Medioevo ed è stata ammirata da Dante e Petrarca. Boezio cerca di conciliare la filosofia greca con la tradizione cristiana: Platonismo e Cristianesimo.(Skuola.net/appunti-italiano/lett. medioevale).