L'AGRICOLTURA nella STORIA
"Italia felix" e curiosità
ventitreesima puntata
Gli italiani, in questa situazione di precarietà, cercano protezione nella Chiesa, che svolge, oltre al ruolo di guida religiosa e spirituale, importanti funzioni sul piano politico-sociale. Il territorio di Roma è avviato a divenire proprietà della chiesa, in seguito a molte donazioni. E' questa l'epoca dei grandi Papi, primo tra tutti GREGORIO MAGNO. Egli dialoga con i re barbarici, organizza la Chiesa, sul piano morale e amministrativo. Si tramanda su di lui una leggenda. Nei giorni in cui è stato designato alla cattedra di Pietro, mentre imperversa a Roma una terribile pestilenza, ordina una processione di penitenza. Quando la processione avanza, Gregorio ha la visione di un Angelo che, dietro il mausoleo di Adriano, ripone nel fodero la spada, segno che il morbo è finito. Al maestoso edificio viene dato il nome di Castel Sant'Angelo. In questo periodo buio della storia medioevale, la popolazione, decimata e sofferente, trova rifugio nella Chiesa. A testimonianza della loro gratitudine e per ottenere il perdono dei peccati, i fedeli fanno molte donazioni alla Chiesa, aumentandone il potere temporale. Nel 728 Papa GREGORIO II ferma il tentativo di conquista del re longobardo Liutprando, che gli consegna il castello di Sutri ed altri territori del Lazio. verso la fine dell'VIII secolo, come ci dice il grande umanista Lorenzo Valla, viene redatto, nel segreto della Curia Romana, un documento, " La donazione di Costantino", che legittima il potere temporale del papato, con il passaggio di Roma e dintorni sotto il diretto dominio del Papa. Nei secoli IV e V molti fedeli, desiderosi di allontanarsi dalla violenza e dalla corruzione della società del tempo, si ritirano in luoghi solitari per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, soprattutto in Oriente. Costoro sono detti EREMITI. In Occidente, alcuni si riuniscono in Conventi o in Monasteri, sotto la guida di un "Abate" (dal greco "padre"). San Benedetto da Norcia (IV-V sec) fonda il celebre Monastero di Montecassino. Il motto dei Benedettini è "ORA et LABORA" (Prega e lavora). Essi si impegnano nella coltivazione dei campi, nel prosciugamento delle paludi, nella costruzione di fattorie, nella fondazione di ospizi e di ospedali. Ben presto il monastero diventa un centro economico, come il castello. Lì sorge il mercato, dove si vende la merce in eccedenza. I monaci curano la conservazione delle opere antiche nelle famose biblioteche monastiche ("In nome della rosa" di Umberto Eco), dove gli "Amanuensi" ricopiano, scrivendole a mano, le opere dell'antichità.
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