L'AGRICOLTURA nella STORIA." ITALIA FELIX" .Ventinovesima puntata.
Ed ecco venire verso di noi un altro grande dell'età cristiana, SANT'AGOSTINO. Ci dice che è nato a Tagaste, in Numidia, nel 354. Il padre era pagano e la madre, Monica, fervente cristiana. Nella sua giovinezza è stato attratto dai piaceri del mondo ed ha avuto anche un figlio naturale. E' seguace della filosofia neoplatonica, di cui molti elementi sono vicini alla religione cristiana. Dopo lunghe meditazioni e dopo aver attraversato " la Tempesta del dubbio", decide di dimettersi dalla cattedra di retorica e di ritirarsi a meditare e a scrivere a Cassiciacum, nella villa di un amico. E' battezzato da Ambrogio, consacrato prete, nel 391 viene eletto vescovo di Ippona, dove rimane fino alla morte nel 430 (L. Perelli. Storia della letteratura latina- Ed. Paravia). Ha scritto "Le Confessioni", storia spirituale di un'anima, il trattato "De civitate Dei". Nel "De opere monachorum " si interessa del lavoro manuale dei monaci, che si rifiutano di lavorare per dedicarsi allo studio della parola di Dio e alla preghiera. Sant'Agostino, per convincere i monaci a non trascurare il lavoro, riporta il pensiero di San Paolo :<< chi non vuole lavorare neppure mangi>>. Il lavoro manuale aiuta alla contemplazione e non impegna il cervello. Inoltre i lavori degli artigiani, dei muratori, dei calzolai, dei contadini sono innocenti e dignitosi. Nel "De Genesi ad litteram" fa riferimento alle parole :<< Il Signore prese l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo coltivasse e lo custodisse>>. Sant'Agostino dice anche qualcosa sul modo in cui l'uomo deve intervenire sulla natura. Ci dice anche che l'uomo, prima di intervenire, deve << conversare, in certo qual modo, con la natura>>, deve interrogarla per studiarla e conoscere <<che cosa possa effettuare l'energia di ogni radice, di ogni germe....... >>.La riflessione agostiniana è di grande attualità oggi. L'uomo, infatti, non può disporre a suo piacimento della natura, perché non ne è il padrone assoluto; il suo compito è quello di custodirla e di renderla feconda. Bisogna, dunque, studiarla per conoscerla e rispettarla. (Cronacaoggiquotidiano.it/2019/3/4. La dignità del lavoro umano e il rispetto della natura nel pensiero di Sant'Agostino d'Ippona).