L'AGRICOLTURA nella STORIA
"ITALIA FELIX" e curiosità ventunesima puntata
GIUSTINIANO è, però, soprattutto ricordato per il riordinamento giuridico dell'Impero, con la raccolta di tutto il Diritto pubblico e privato. Per suo ordine si ha la stesura del "CORPUS IURIS CIVILIS", detto anche Codice giustinianeo, in 12 libri. Il "Corpus iuris civilis" ha fatto si che tutto l'impero tornasse sotto un'unica legge ed ancora oggi esso è considerato base del Diritto civile moderno. l'opera di Giustiniano è stata valida anche in politica estera. Grazie al contributo del generale BELISARIO, vengono riconquistate l'Africa, la Sardegna, la Corsica e le Baleari. Più difficile è la conquista dell'Italia. Sbarcato in Sicilia, preziosa fonte di rifornimento di grano per i Goti, Belisario si spinge fino a Roma. Richiamato in Oriente Belisario, i Goti, sotto la guida di TOTILA, rioccupano quasi tutta la penisola. La guerra gotica, di cui ci parla Procopio di Cesarea, dura diciotto anni e lascia l'Italia stremata. Centri abitati sono saccheggiati e distrutti, campagne spopolate ed incolte, intere regioni ridotte a deserto a causa di gravi epidemie. Giustiniano, considerando l'Italia, liberata dai Goti, una provincia, impone tasse e balzelli pesantissimi, soffocandola con un opprimente fiscalismo, impedendo qualsiasi ripresa economica. Anche il numero degli abitanti diminuisce rapidamente. Persino le grandi città sono deserte, mentre una folla di mendicanti bussa ogni giorno ai conventi per essere protetta e sfamata (A.Brancati, T.Pagliarani-Dall'età dei Severi alla metà del Trecento-La Nuova Italia Ed.).La pressione fiscale bizantina è durissima. Infatti gli agenti del fisco, quando si presentano, non solo misurano i campi, controllano gli alberi e le viti, prendono nota di tutti gli animali, ma vogliono anche contare gli uomini. A tal fine riuniscono tutti gli abitanti delle città e delle campagne nelle pubbliche piazze, insieme ai propri figli e a tutti i servi. Si assiste a scene pietosissime, infatti i presenti sono sottoposti a crudi tormenti e percosse, per ottenere informazioni relative a ciò che posseggono. A peggior desolazione, si aggiungono nel corso dei secoli inondazioni, incendi, terremoti, a cui non vi è possibilità di porre rimedio alcuno. A Roma, in paurosa decadenza, la popolazione si va raccogliendo soltanto su alcuni colli intorno al Tevere. Là dove c'erano quartieri di case cresce l'erba e torna la palude. La vita si svolge ben povera. Agli scambi ad ampio raggio, si sostituiscono forme di produzione che servono solo al consumo interno di ogni città. Si produce soltanto ciò che serve per vivere e per sopravvivere. Si torna al baratto. Di tutte le città dell'Italia solo RAVENNA, sede del governo, trae vantaggi dalla dominazione bizantina.