sabato 28 dicembre 2024

 


            L'AGRICOLTURA nella STORIA

                   "Italia felix" e curiosità

                     ventitreesima puntata

Gli italiani, in questa situazione di precarietà, cercano protezione nella Chiesa, che svolge, oltre al ruolo di guida religiosa e spirituale, importanti funzioni sul piano politico-sociale. Il territorio di Roma è avviato a divenire proprietà della chiesa, in seguito a molte donazioni. E' questa l'epoca dei grandi Papi, primo tra tutti GREGORIO MAGNO. Egli dialoga con i re barbarici, organizza la Chiesa, sul piano morale e amministrativo. Si tramanda su di lui una leggenda. Nei giorni in cui è stato designato alla cattedra di Pietro, mentre imperversa a Roma una terribile pestilenza, ordina una processione di penitenza. Quando la processione avanza, Gregorio ha la visione di un Angelo che, dietro il mausoleo di Adriano, ripone nel fodero la spada, segno che il morbo è finito. Al maestoso edificio viene dato il nome di Castel Sant'Angelo. In questo periodo buio della storia medioevale, la popolazione, decimata e sofferente, trova rifugio nella Chiesa. A testimonianza della loro gratitudine e per ottenere il perdono dei peccati, i fedeli fanno molte donazioni alla Chiesa, aumentandone il potere temporale. Nel 728 Papa GREGORIO II ferma il tentativo di conquista del re longobardo Liutprando, che gli consegna il castello di Sutri ed altri territori del Lazio. verso la fine dell'VIII secolo, come ci dice il grande umanista Lorenzo Valla, viene redatto, nel segreto della Curia Romana, un documento, " La donazione di Costantino", che legittima il potere temporale del papato, con il passaggio di Roma e dintorni sotto il diretto dominio del Papa. Nei secoli IV e V molti fedeli, desiderosi di allontanarsi dalla violenza e dalla corruzione della società del tempo, si ritirano in luoghi solitari per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, soprattutto in Oriente. Costoro sono detti EREMITI. In Occidente, alcuni si riuniscono in Conventi o in Monasteri, sotto la guida di un "Abate" (dal greco "padre"). San Benedetto da Norcia (IV-V sec) fonda il celebre Monastero di Montecassino. Il motto dei Benedettini è "ORA et LABORA" (Prega e lavora). Essi si impegnano nella coltivazione dei campi, nel prosciugamento delle paludi, nella costruzione di fattorie, nella fondazione di ospizi e di ospedali. Ben presto il monastero diventa un centro economico, come il castello. Lì sorge il mercato, dove si vende la merce in eccedenza. I monaci curano la conservazione delle opere antiche nelle famose biblioteche monastiche ("In nome della rosa" di Umberto Eco), dove gli "Amanuensi" ricopiano, scrivendole a mano, le opere dell'antichità. 

mercoledì 4 dicembre 2024



          L'AGRICOLTURA nella STORIA

          "ITALIA FELIX" e CURIOSITA' 

                                             Ventiduesima puntata

Dopo quindici anni di dominio bizantino ,l'Italia subisce una nuova invasione barbarica. Nel 568 la bellicosa tribù germanica dei LONGOBARDI, sotto la guida del fiero ALBOINO, marcia verso i territori italiani. Non si tratta dell'impresa di un esercito, ma di un intero popolo, che apprezza la bellezza, il clima e l'eccezionale fertilità delle terre d'Italia. gli abitanti del Veneto, fuggendo davanti agli invasori, cercano rifugio negli isolotti della laguna, dove sorgerà la futura Repubblica di Venezia. I territori occupati sono confiscati e divisi in trentasei DUCATI, retti da duchi, da cui dipendono i gastaldi, che risiedono nei centri rurali e controllano la produzione, che deve essere inviata ai duchi. In seguito all'occupazione longobarda si verifica la decadenza economica e lo spopolamento delle città dell'interno. Roma, Pavia, Padova contano poche migliaia di abitanti, molte altre città sono trasformate in "vici", villaggi. Ben presto l'italia si trova divisa in due parti :1) LA LONGOBARDIA o LOMBARDIA, con capitale PAVIA, comprendente il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, parte dell'Emilia, parte della Toscana, i ducati di Spoleto e di Benevento; 2) LA ROMANIA  o ROMAGNA, con capitale RAVENNA, di cui fanno parte Ravenna, le cinque città della costa, Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona e cinque città dell'interno, Urbino, Fossombrone, Iesi, Cagli, Gubbio, nonchè la Campania, la Puglia, la Calabria, la Liguria, la riviera toscana e le isole. La mancanza di sicurezza delle poche strade ancora transitabili, rende difficili gli scambi commerciali e favorisce lo sviluppo dell'agricoltura e dell'economia curtense o chiusa, organizzata intorno alla corte o curtis, centro del latifondo. Ogni piccolo borgo, ogni castello deve badare a sè stesso, producendo tutto il necessario alla propria sussistenza.

mercoledì 13 novembre 2024




          L'AGRICOLTURA nella STORIA

           "ITALIA FELIX" e curiosità                                           ventunesima puntata

  GIUSTINIANO è, però, soprattutto ricordato per il                      riordinamento giuridico dell'Impero, con la raccolta di tutto                  il Diritto pubblico e privato. Per suo ordine si ha la stesura del "CORPUS IURIS CIVILIS", detto anche Codice giustinianeo,           in 12 libri. Il "Corpus iuris civilis" ha fatto si che tutto l'impero tornasse sotto un'unica legge ed ancora oggi esso è considerato             base del Diritto civile moderno. l'opera di Giustiniano è stata         valida anche in politica estera. Grazie al contributo del generale BELISARIO, vengono riconquistate l'Africa, la Sardegna, la Corsica e le Baleari. Più difficile è la conquista dell'Italia. Sbarcato in Sicilia, preziosa fonte di rifornimento di grano per i Goti, Belisario si spinge fino a Roma. Richiamato in Oriente Belisario, i Goti, sotto la guida di TOTILA, rioccupano quasi tutta la penisola. La guerra gotica, di cui ci parla Procopio di Cesarea, dura diciotto anni e lascia l'Italia stremata. Centri abitati sono saccheggiati e distrutti, campagne spopolate ed incolte, intere regioni ridotte a deserto a causa di gravi epidemie. Giustiniano, considerando l'Italia, liberata dai Goti, una provincia, impone tasse e balzelli pesantissimi, soffocandola con un opprimente fiscalismo, impedendo qualsiasi ripresa economica. Anche il numero degli abitanti diminuisce rapidamente. Persino le grandi città sono deserte, mentre una folla di mendicanti bussa ogni giorno ai conventi per essere protetta e sfamata (A.Brancati, T.Pagliarani-Dall'età dei Severi alla metà del Trecento-La Nuova Italia Ed.).La pressione fiscale bizantina è durissima. Infatti gli agenti del fisco, quando si presentano, non solo misurano i campi, controllano gli alberi e le viti, prendono nota di tutti gli animali, ma vogliono anche contare gli uomini. A tal fine riuniscono tutti gli abitanti delle città e delle campagne nelle pubbliche piazze, insieme ai propri figli e a tutti i servi. Si assiste a scene pietosissime, infatti i presenti sono sottoposti a crudi tormenti e percosse, per ottenere informazioni relative a ciò che posseggono. A peggior desolazione, si aggiungono nel corso dei secoli inondazioni, incendi, terremoti, a cui non vi è possibilità di porre rimedio alcuno. A Roma, in paurosa decadenza, la popolazione si va raccogliendo soltanto su alcuni colli intorno al Tevere. Là dove c'erano quartieri di case cresce l'erba e torna la palude. La vita si svolge ben povera. Agli scambi ad ampio raggio, si sostituiscono forme di produzione che servono solo al consumo interno di ogni città. Si produce soltanto ciò che serve per vivere e per sopravvivere. Si torna al baratto. Di tutte le città dell'Italia solo RAVENNA, sede del governo, trae vantaggi dalla dominazione bizantina.        


domenica 6 ottobre 2024

 

          L'AGRICOLTURA nella STORIA

           "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                       ventesima puntata

 Mentre quello d'Occidente, sconvolto dalle invasioni barbariche, crolla definitivamente, l'Impero Romano d'Oriente dà prova di maggiore vitalità. Esso poggia su una struttura fortemente centralizzata. L'Imperatore è, al tempo stesso,      capo politico e capo religioso dello Stato (Cesaropapismo). GIUSTINIANO, salito sul trono  di Costantinopoli nel 527, accentra, nelle proprie mani , tutti i poteri dello Stato. In particolare, sul piano economico, si preoccupa di difendere la piccola proprietà contro la prepotente invadenza dei grandi latifondisti. Favorisce lo sviluppo dell'industria serica, dopo che due monaci importano dall'Oriente il bozzolo del baco da seta. La leggenda narra di due monaci greci che, di ritorno dall'India, per incarico dell'imperatore Giustiniano, portano da Costantinopoli delle uova del baco da seta, nascoste nei loro bastoni di bambù. In Italia la bachicultura ha trovato le condizioni ideali per lo sviluppo e per lungo tempo il nostro paese è stato tra i maggiori produttori mondiali di seta. Poichè il baco si nutre della foglia del gelso si avvia un'importante coltivazione di esso. Attualmente è il Veneto la zona dedita a questa particolare coltivazione, in quanto Il gelso predilige terreni leggermente acidi, ma dimostra una grande adattabilità e si è espanso fino a quote di 800-1000 metri sul livello del mare. IL periodo ideale per mettere le piante a dimora è il tardo autunno o inizio primavera (coltivazione del gelso-Venetoagricoltura.luglio2020-pdf). A questo punto, con un volo pindarico, Esiodo ed io ci spostiamo in Italia nel periodo di Ferdinando IV di Borbone, nel 1773. Infatti, in tale periodo è istituita dal re la Colonia dei setaioli , nel piccolo borgo di San Leucio, nel napoletano e precisamente a Caserta. Il re accarezzava il sogno di una città industriale. Il progetto è avviato con la costruzione della Reggia di Caserta e si viene a trovare al centro di una delle più straordinarie iniziative del '700 campano. Infatti Ferdinando IV vuole realizzare una colonia con un proprio statuto, dedita al lavoro della seta, creando una seteria, ovvero una fabbrica di tessuti, un vero e proprio modello industriale, con autonomia economica. La seteria è un'industria di Stato, al servizio della collettività, con uno statuto particolarissimo. Tre sono i cardini intorno cui ruota la Costituzione di San Leucio: l'educazione, la buona fede e il merito. Tutto inizia dal baco da seta, allevato nelle case del casertano, dai primi filatoi e dai telai fino alla costruzione di una grande filanda. Nel 1773 re Ferdinando IV ,attratto dal bosco di San Leucio, intorno alla residenza dei Principi Acquaviva, lo fa recintare. Poi, preoccupato del futuro di tanti fanciulli del borgo, privi di istruzione e di educazione, fa istituire la prima scuola obbligatoria gratuita in Italia. Per procurare ,poi, loro un lavoro introduce una manifattura di sete grezze. Per insegnare la lavorazione chiama i maggiori specialisti nell'arte della seta. Incentiva la coltivazione del gelso e la bachicultura per la produzione del baco da seta. La manifattura della seta impegna maestranze sia maschili che femminili. Le donne godono di una totale parità e ricevono dal re una dote per sposare un appartenente alla colonia. I lavoratori delle seterie ricevono una casa all'interno della colonia. E' abolita la proprietà privata, garantita l'assistenza agli anziani e agli infermi. (BelvederediSanLeucio. It/home-deff/il museo). La produzione della seta sostiene lo sviluppo di un'ampia rete stradale e fluviale, che diviene ,ben presto, un ponte di scambio tra Oriente ed occidente, contrastando, così, i danni di una pesante disoccupazione.   

giovedì 19 settembre 2024

  1.  



           L'AGRICOLTURA nella STORIA

          "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                 Diciannovesima puntata

Sulle rovine dell'Impero d'Occidente sorgono i REGNI ROMANO-BARBARICI. Ultima a cadere sotto la dominazione barbarica è L'ITALIA. Nel 488 gli Ostrogoti muovono alla volta della nostra penisola sotto la guida di TEODORICO. Dotato di  eccezionale vigore e di grande ingegno, profondo ammiratore della civiltà latina, sogna di poter fondere in un solo popolo Romani e Goti. Egli, infatti, dopo aver distribuito un terzo delle terre alla sua gente, senza però colpire la piccola proprietà terriera, ormai quasi distrutta dall'imperante latifondismo, mira alla collaborazione con l'elemento romano. Sceglie, come suoi collaboratori, CASSIODORO, senatore e letterato di gran fama, e SEVERINO BOEZIO, studioso della classicità. Si adopera per la ripresa dell'agricoltura e del commercio, procede a distribuzioni di viveri gratuite, secondo un'antica tradizione imperiale. Sia Esiodo che io siamo incuriositi dalla figura di CASSIODORO, che, immediatamente, risponde alla nostra chiamata. Ci racconta che è nato nel 490, da una nobile famiglia ed è morto nel 583. E' stato funzionario di Teodorico. Tenta di gettare ponti tra Romani e Goti, fra Cattolici e Ariani, tra la cultura greca e quella latina, tra la cultura pagana e la cultura cristiana. Scrive un'enciclopedia "ISTITUTIONES DIVINARUM ET SAECULARUM LITTERARUM" e "VARIAE". Fonda in Calabria, a Squillace, un Monastero, "IL VIVARIUM". Al suo interno istituisce un centro studi e una biblioteca. Nel cap XXIX delle "Istitutiones",Cassiodoro indica la posizione del monastero:<< La posizione del Monastero vivariense vi invita a preparare molte cose per i pellegrini e i poveri, perchè avete orti, provvisti di acqua e il vicino corso del torrente Pellena, ricco di pesci....>>(Skuola. net). A questo punto mi rivolgo ad Esiodo evidenziando come questa indicazione sia per me di particolare interesse, perchè la Calabria, con il suo mare e le sue spiagge, mi è sempre piaciuta molto. Tratteniamo, dunque ,con noi, questo scrittore così poliedrico. Egli ci parla del "Vivarium" e mi fa venire il desiderio di recarmi a visitarlo. Apprendiamo che il Monastero ha preso il nome da una serie di vivai di pesci, fatti predisporre dallo stesso Cassiodoro. La loro presenza rappresenta un forte valore simbolico, legato al concetto di Cristo ( nel Nuovo Testamento i pesci sono associati al racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci- nel Vangelo, poi, Gesù dice a Simone "non temere; d'ora in poi sarai pescator di uomini"). (Wikipedia). Anche SEVERINO BOEZIO, contemporaneo di Cassiodoro, nasce a Roma nel 480, da famiglia aristocratica ed è Consigliere e Ministro di Teodorico. Caduto in disgrazia, perchè sospettato di tradimento, viene incarcerato a Pavia e condannato a morte nel 526 . In carcere scrive il "De consolatione Philosophiae", dialogo tra sè stesso e la filosofia, composto da prosa e versi, alla luce del pensiero platonico. L'opera ha avuto una grande fortuna nel Medioevo ed è stata ammirata da Dante e Petrarca. Boezio cerca di conciliare la filosofia greca con la tradizione cristiana: Platonismo e Cristianesimo.(Skuola.net/appunti-italiano/lett. medioevale).





domenica 14 luglio 2024

 

            L'AGRICOLTURA nella STORIA

            "ITALIA FELIX" e CURIOSITA'

                       Diciottesima puntata

Dopo la deposizione di Romolo Augustolo, si è soliti far terminare la storia antica e cominciare quella del Medioevo. Gli storici assegnano al medioevo, cioè al periodo intermedio tra l'antichità e i tempi moderni, una durata di circa dieci secoli e precisamente dal 476, anno in cui è stato deposto l'ultimo imperatore romano d' Occidente, al 1492, anno della scoperta dell'America. E' stato un complesso di eventi che, nel suo insieme, ha determinato profondi rivolgimenti e mutamenti delle caratteristiche essenziali della società classica, dando origine ad una civiltà diversa. Possiamo ritenere che il declino dell'Impero d'Occidente e il conseguente passaggio dall'Antichità al Medioevo è stato determinato da alcuni avvenimenti verificatisi nel IV e V secolo d.C. quali:

1) la trasformazione della Costituzione Romana;

2) la disastrosa situazione economica creata dal latifondismo ,(<< latifundia Italiam perdidere>>, scrive Plinio il Vecchio), dal conseguente depaperaumento dell'economia agricola e dal sorgere di forme coattive di lavoro e di grame condizioni di vita, specie fra le masse contadine;

3) il fenomeno della provincializzazione e della barbarizzazione dell'esercito;

4) la piena decadenza delle attività commerciali a causa della crisi finanziaria, delle continue guerre e della progressiva diminuzione delle fonti di produzione;

5) l'anarchia che rende difficile riscuotere i tributi per il disordine amministrativo e la diserzione dei contribuenti;

6) il trionfo del Cristianesimo;

7) le numerose invasioni. I barbari si mescolano alle popolazioni conquistate, ne assimilano la cultura e la religione, dando luogo ad una nuova società: la società medioevale. una vecchia tradizione considera il Medioevo come un'età barbara, tra la civiltà classica e quella rinascimentale. Questa posizione è ,ormai, superata, infatti, i popoli barbari, stabilitisi nel territorio romano, ne assimilano la cultura e si inciviliscono ; così dall'incontro di genti tanto diverse per origine, lingua e tradizioni, nascono nuove usanze, nuove leggi, nuove lingue. Proprio in seguito a questo processo di assimilazione è nata l'Europa, che, nelle sue diversità nazionali ha tre fondamenti comuni di civiltà: la tradizione romana, l'eredità germanica, la continua azione del cristianesimo.