martedì 28 ottobre 2025

 


                         L'AGRICOLTURA nella STORIA

                            "ITALIA FELIX"

                         Ventottesima puntata

Esiodo è molto interessato al periodo medioevale e al rinascere della vita e della cultura dopo il Mille. Al tempo stesso gradirebbe conoscere gli autori più significativi del Medio Evo, soprattutto quelli che hanno tentato di conciliare la cultura classica con quella cristiana. Sicuramente si muove in questa direzione SAN GIROLAMO, che si avvicina. Ci dice che è nato a Stridone, in Dalmazia, vero il 340. Ha studiato a Roma, sotto la guida di Elio Donato, grande grammatico .Spinto da una profonda inquietudine viaggia molto sia in Occidente che in Oriente. Ci racconta che una notte, durante una malattia, gli è sembrato di essere trascinato davanti al tribunale di Dio e di essere flagellato. E' accusato di essere ciceroniano e non cristiano ( Ciceronianus es ,non Cristianus). Chiedendo perdono ha giurato che non avrebbe più letto libri pagani. Dopo un periodo di eremitaggio giovanile, torna a Roma e diventa segretario di papa Damaso. A Roma è direttore spirituale di un gruppo di nobildonne, tra cui Marcella e Paola e le figlie, Blesilla e Eustochio. Si allontana da Roma per le critiche e si stabilisce a Betlemme, dove fonda monasteri maschili e maschili e femminili. Muore a Betlemme nel 420. Egli raccomanda non soltanto la preghiera e la lettura dei testi sacri, ma anche il lavoro manuale e agreste. E' con il lavoro che si vincono le tentazioni. Ha scritto tre vite di Santi monaci: Malco, Paolo e Ilarione, la versione latina del Nuovo e dell'Antico Testamento, un " Epistolario" e molte altre opere. Per spiegarci la sua dimensione del vivere ci riferisce un aneddoto molto significativo, tratto da " La vita Malchi", l'esempio delle formiche, in cui egli parla in prima persona : "Mentre così andavo pensando, scorgo una moltitudine di formiche brulicanti in un angusto calle. Avresti potuto vedere pesi, portati da esse, più grossi dei loro corpi. Alcune trascinavano con la tenaglia della bocca ceri semi di erbe, altre portavano fuori dai fossi la terra e ostruivano con mucchi di terra il passaggio delle acque. Memori dell'inverno che sarebbe venuto                                                                                                                                                                                                                                                     

lunedì 6 ottobre 2025

 

           L'AGRICOLTURA nella STORIA

                     "ITALIA FELIX"

                  Ventisettesima puntata

Nell'XI sec. ha inizio una solida crescita economica, sociale e culturale, che segna una svolta storica. Si divide nettamente L'ALTO MEDIOEVO, ancora in buona parte barbarico, dal BASSO MEDIOEVO, anticipatore dell'età moderna. Si verifica un profondo rinnovamento delle condizioni di vita. Nelle città si sviluppano le attività artigianali, sorge la nuova classe sociale della BORGHESIA. Nelle campagne si genera un notevole incremento demografico della popolazione, riprendono i rapporti commerciali. Si riprende la coltivazione delle terre, prima lasciate incolte per mancanza di manodopera. Si prosciugano le paludi, si trasformano i boschi in prati e in terreni seminativi. Il latifondo feudale viene frazionato per iniziativa dello stesso signore, che lo concede da utilizzare al contadino, dietro pagamento di un canone. Nasce così la nuova classe dei contadini liberi. Aumenta la produzione e ricompare nei mercati il denaro. Favorisce la produzione l'uso di nuovi ritrovati tecnici: il sistema di rotazione triennale nella coltivazione dei campi, l'impiego dell'erpice per frantumare la terra arata, ripulirla dalle erbacce e livellarne la superficie, l'uso del correggiato a cerniera per la battitura delle spighe, e, soprattutto, lo sviluppo di un nuovo aratro, fornito di ruote, di una lama per la rottura del terreno e di un versoio per il rovesciamento della zolla. Di grande importanza è stata anche l'invenzione del collare a spalla; permette all'animale da tiro di fare forza sui muscoli pettorali, evitando il pericolo del soffocamento. Importante è l'uso dei mulini ad acqua, usati per la macinazione dei cereali e la rifinitura dei tessuti. Importante è anche la ferratura agli zoccoli degli animali, che evita l'usura e la conseguente ferita dell'unghia, molto frequente nei cavalli e nei buoi ,dell'età antica. Importante è, anche, l'attacco in fila di parecchi cavalli, che facilita i trasporti sia attraverso i campi sia lungo le strade. Nell'epoca feudale le continue lotte tra i feudatari, la mancata coltivazione di gran parte delle terre, le frequenti carestie, le continue violenze rendono insicura la vita e impediscono il fiorire di una vera cultura. In questa tormentata età solo gli appartenenti al clero si dedicano allo studio. I feudatari sono esperti della guerra e spesso analfabeti. Dopo il Mille le attività artigianali e commerciali che si diffondono nelle città cambiano la vita e la mentalità dell'uomo. Egli non dipende più dal feudatario, ha un lavoro indipendente, ama con passione la vita ed afferma la sua intelligenza e la sua creatività. Si sviluppano le prime autonomie locali, sorgono I COMUNI, dove si insediano gli artigiani e i mercanti. A tutto ciò si accompagna una maggiore diffusione della cultura. La Chiesa, che negli anni bui ha conservato nei Monasteri le testimonianze del mondo antico, apre le scuole episcopali e conventuali anche al mondo laico. Si ha la rinascita del latino (Vulgus "popolo").Nascono le LINGUE NEOLATINE.













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domenica 14 settembre 2025

          l'AGRICOLTURA nella STORIA.

                         "ITALIA FELIX". 

                   Ventiseiesima puntata 

Nell'887 si ha il definitivo smembramento dell'impero. Nascono i primi Regni feudali, da feudo (feod=concessione). Nell'877 il Capitolare di Kiersy rende i feudi maggiori ereditari. Con la famosa "Costitutio de feudis" anche i feudi minori  diventano ereditari. Si crea una gerarchia feudale ( Sovrano- Vassalli- Valvassori -Valvassini- popolo). Il popolo è costituito da artigiani, commercianti, contadini, servi della gleba. Vi è la massa dei contadini, legati alla terra, acquistati e venduti con essa .Le famiglie dei servi non possono, comunque, essere divise. Ad aggravare la situazione arrivano prolungate carestie e gravi epidemie. Vi sono, poi, i coltivatori liberi che hanno le terre in affitto, pagando in natura, con i prodotti della terra o con giornate lavorative. La vita economica è arretrata ed è detta "economia curtense" o chiusa, con il mercato interno al castello. Vige la regola del baratto. Diversa è la vita nelle città e nei borghi. Nasce una nuova classe sociale, LA BORGHESIA, che si dedica al commercio, soprattutto nelle città marinare. Altra caratteristica istituzione dell'età feudale è LA CAVALLERIA. Essa è costituita dai figli minori dei feudatari, che non potendo ereditare il  feudo, che tocca al primogenito, divengono cavalieri, o abbracciano  la carriera ecclesiastica. Le figlie vengono rinchiuse nei monasteri. (A. Brancati. L'uomo e il tempo. Profilo 2. La Nuova Italia Ed.) .SIGEBERTO di GEMBLOUX è l'unico che, relativamente all'età medioevale, parla dell'anno 1000,come di un anno tragico. In quell'anno si sarebbero verificati uno spaventoso terremoto e l'apparizione di una cometa folgorante, che formò nel cielo l'immagine di un serpente (Wikipedia). Vi è, poi, il passo dell'Apocalisse di Giovanni che dice "Quando mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra". Ma, prima ancora, una previsione apocalittica l'abbiamo nel Vangelo di Matteo. in esso si dice " Vi sarà una tribolazione grande........ il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze del cielo saranno sconvolte. In verità, non passerà questa generazione , prima che questo accada".(Festivaldeledioevo.it.ilterroredell'annomille/portale). Non è possibile datare, con esattezza, la fine del mondo, ma, la sua attesa rendeva gli uomini inquieti e terrorizzati per la paura del giudizio universale. Essi non avevano paura della morte, ma di ciò che sarebbe potuto seguire ad essa, il premio del Paradiso o la dannazione e i supplizi dell'Inferno. I timori della fine del mondo e del giudizio universale sono smentiti dalla realtà di una vita  economica in grande crescita. Verso il 1030, finita la paura, si cerca di raggiungere accordi.

mercoledì 4 giugno 2025

L'agricoltura nella storia. "ITALIA FELIX". venticinquesima puntata.

 


                          L'AGRICOLTURA nella STORIA

                 "ITALIA FELIX" e curiosità.

                                      venticinquesima puntata

 Con Esiodo conveniamo che non c'è pace per le nostre care terre. Infatti la donazione del castello di Sutri, fatta dal re longobardo Liutprando al Papa GREGORIO II, non placa i contrasti con il re ASTOLFO. Il sovrano attacca il territorio romano, nonostante le proteste del nuovo pontefice STEFANO II. il Papa chiede aiuto ai Franchi, tribù germaniche stanziatesi nel IV sec. lungo il Reno. Il re Clodoveo, con il popolo dei Franchi si converte al cattolicesimo, stabilendo amicizia e alleanza con il Papato. I discendenti di Clodoveo, definiti per la loro incapacità " re fannulloni", lasciano il potere a due maggiordomi, detti anche maestri di palazzo. Nel 687 Pipino di Heristal riunifica il regno Franco. suo figlio CARLO MARTELLO (piccolo Marte) sconfigge gli Arabi a Poitiers. Nel 752 il figlio PIPINO IL BREVE è proclamato patrizio e protettore dei Romani dal Pontefice STEFANO II. Nasce, così, l'alleanza tra il regno dei franchi e il Papato, che porterà alla istituzione del Sacro Romano Impero. Il re longobardo DESIDERIO, per non essere escluso, si lega in amicizia con i Franchi, dando in sposa a CARLO detto MAGNO la figlia Ermengarda. Carlo ripudia Ermengarda e sconfigge il figlio di Desiderio, ADELCHI, liberando il Papato dal pericolo longobardo definitivamente. Carlo Magno(768-814) governa i territori sotto il suo dominio con saggezza e fermezza, lasciando che popoli diversi per lingua, costumi e tradizioni conservino la loro autonomia. Crea una confederazione di Stati, uniti nella sua figura. Divide i territori in Contee, affidate ai Conti ,e, in Marche, rette da Marchesi, di nomina regia, legati al sovrano da un giuramento di fedeltà. Essi sono sorvegliati dai " missi dominici", due funzionari, uno laico e uno ecclesiastico, inviati dall'imperatore. Nella notte di Natale dell'800, durante la Messa solenne nella Basilica di San Pietro, Papa Leone III incorona CARLO MAGNO imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo Magno, benché sa scrivere appena il suo nome, cura tutti gli aspetti della vita dei suoi sudditi. Si assiste alla cosiddetta "Rinascita carolingia", con la fusione dell'elemento germanico e di quello latino, sotto l'egida del Cristianesimo. Con la morte di Carlo Magno, nell'814, i suoi figli, dopo lunghe e sanguinose guerre fratricide, dividono l'impero. LOTARIO riceve il territorio italiano, detto Lotaringia; LUDOVICO il Germanico la Germania, CARLO il Calvo la Francia. 

sabato 8 marzo 2025

 


           L'AGRICOLTURA  nella STORIA

               "ITALIA FELIX" e curiosità

                  ventiquattresima puntata

Nel VII secolo nuovi nemici si affacciano all'orizzonte dell'Impero d'Oriente e dell'Occidente: GLI ARABI. Anticamente divisi in tribù, spesso in lotta tra di loro, unico elemento di unione è la loro religione politeista, con centro alla città santa della Mecca. Essi adorano la pietra nera, forse un meteorite, divenuto nero per i peccati degli uomini, portato sulla terra dall'Arcangelo Gabriele. MAOMETTO porta gli Arabi all'unificazione in nome di Allah, di cui egli è profeta. Il 622 è considerato l'anno che indica l'inizio dell'età maomettana. Egli conduce un'aspra lotta contro la Mecca e unifica l'Arabia. Muore, improvvisamente, nel 632. Il testo sacro della nuova religione è Il Corano. Essa predica l'esistenza di un solo Dio (Allah), la predestinazione, l'immortalità dell'anima, l'uguaglianza e la fraternità fra i credenti. E' detta Islamismo da Islam (sottomissione alla volontà divina). La felicità e il Paradiso sono riservati soprattutto a coloro che combattono per la diffusione della nuova fede e muoiono in battaglia. La guerra è combattuta contro gli infedeli ed è detta "santa". I successori di Maometto sono i Califfi. Sotto il loro comando gli Arabi conquistano un vasto e potente impero, dall'Asia occidentale all'Africa settentrionale, dalla Spagna alla Sicilia, fino alla Gallia Meridionale. Nel 732, mentre l'avanzata araba sembra inarrestabile, CARLO MARTELLO, generale dei Franchi, li sconfigge nella battaglia di Poitiers. Nel IX sec. i Saraceni, come gli Italiani chiamano gli Arabi, occupano la Sicilia e la Sardegna, saccheggiano le coste della Calabria, delle Puglie e della Campania. Si spingono fino al monastero di Montecassino. Nell'846 giungono a Roma. Facendo tesoro degli insegnamenti delle antiche civiltà orientali e mediterranee le conciliano con le proprie conoscenze, dando nuovo vigore alla cultura occidentale in declino. Potenziano l'urbanistica e l'architettura, edificando monumenti di grande valore. Caratteristici sono la moschea di Cordova e l'Alcazar(castello) di Siviglia. Si dedicano con passione allo studio del pensiero filosofico e scientifico dei Greci, traducendo e approfondendo  soprattutto Aristotele. Scoprono nuovi processi chimici che applicano alla farmacologia, inventano l'algebra e la trigonometria. Coltivano anche gli studi giuridici e letterari, organizzando biblioteche, scuole, università. Ricordiamo con Esiodo la raccolta di novelle "Le mille e una notte". Ci soffermiamo, poi, a considerare il particolare interessamento che hanno avuto per l'agricoltura. 

Infatti dopo aver suddiviso i grandi latifondi conquistati in piccole proprietà, si sono preoccupati di valorizzare la terra ricorrendo: 1)alla bonifica dei terreni paludosi e alle irrigazioni di quelli troppo aridi;2) alla coltivazione intensiva del riso, degli ortaggi, del cotone, del gelso e della canna da zucchero; 3) alla creazione di giardini ricchi di limoni e di aranci, di albicocchi e di datteri; 4) all'importazione, nei paesi occupati, di piante esotiche, come le nespole del Giappone, i carciofi, lo zafferano, la canapa, il pistacchio, il carrubo, l'oleandro e il geranio. Inoltre, dopo averne appreso l'uso dai Persiani, introducono in Occidente il mulino a vento, che costituisce una forma di energia destinata ad aumentare la produzione. Bravi industriali e artigiani si dedicano alla produzione delle stoffe, del cuoio, della seta e delle armi. e sono sempre gli Arabi a far conoscere il sistema di fabbricazione della carta che hanno appreso da alcuni prigionieri cinesi. L'uso della carta, molto più economica del papiro e della pergamena, favorisce la diffusione della cultura. i mercanti arabi svolgono un'intensa attività commerciale e, grazie a loro si diffondono le lettere di cambio o chakk(oggi cheque).