lunedì 6 ottobre 2025

 

           L'AGRICOLTURA nella STORIA

                     "ITALIA FELIX"

                  Ventisettesima puntata

Nell'XI sec. ha inizio una solida crescita economica, sociale e culturale, che segna una svolta storica. Si divide nettamente L'ALTO MEDIOEVO, ancora in buona parte barbarico, dal BASSO MEDIOEVO, anticipatore dell'età moderna. Si verifica un profondo rinnovamento delle condizioni di vita. Nelle città si sviluppano le attività artigianali, sorge la nuova classe sociale della BORGHESIA. Nelle campagne si genera un notevole incremento demografico della popolazione, riprendono i rapporti commerciali. Si riprende la coltivazione delle terre, prima lasciate incolte per mancanza di manodopera. Si prosciugano le paludi, si trasformano i boschi in prati e in terreni seminativi. Il latifondo feudale viene frazionato per iniziativa dello stesso signore, che lo concede da utilizzare al contadino, dietro pagamento di un canone. Nasce così la nuova classe dei contadini liberi. Aumenta la produzione e ricompare nei mercati il denaro. Favorisce la produzione l'uso di nuovi ritrovati tecnici: il sistema di rotazione triennale nella coltivazione dei campi, l'impiego dell'erpice per frantumare la terra arata, ripulirla dalle erbacce e livellarne la superficie, l'uso del correggiato a cerniera per la battitura delle spighe, e, soprattutto, lo sviluppo di un nuovo aratro, fornito di ruote, di una lama per la rottura del terreno e di un versoio per il rovesciamento della zolla. Di grande importanza è stata anche l'invenzione del collare a spalla; permette all'animale da tiro di fare forza sui muscoli pettorali, evitando il pericolo del soffocamento. Importante è l'uso dei mulini ad acqua, usati per la macinazione dei cereali e la rifinitura dei tessuti. Importante è anche la ferratura agli zoccoli degli animali, che evita l'usura e la conseguente ferita dell'unghia, molto frequente nei cavalli e nei buoi ,dell'età antica. Importante è, anche, l'attacco in fila di parecchi cavalli, che facilita i trasporti sia attraverso i campi sia lungo le strade. Nell'epoca feudale le continue lotte tra i feudatari, la mancata coltivazione di gran parte delle terre, le frequenti carestie, le continue violenze rendono insicura la vita e impediscono il fiorire di una vera cultura. In questa tormentata età solo gli appartenenti al clero si dedicano allo studio. I feudatari sono esperti della guerra e spesso analfabeti. Dopo il Mille le attività artigianali e commerciali che si diffondono nelle città cambiano la vita e la mentalità dell'uomo. Egli non dipende più dal feudatario, ha un lavoro indipendente, ama con passione la vita ed afferma la sua intelligenza e la sua creatività. Si sviluppano le prime autonomie locali, sorgono I COMUNI, dove si insediano gli artigiani e i mercanti. A tutto ciò si accompagna una maggiore diffusione della cultura. La Chiesa, che negli anni bui ha conservato nei Monasteri le testimonianze del mondo antico, apre le scuole episcopali e conventuali anche al mondo laico. Si ha la rinascita del latino (Vulgus "popolo").Nascono le LINGUE NEOLATINE.













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